Il 1° gennaio 2022, con tre anni di anticipo rispetto alla tabella di marcia, l’Italia è stata il primo paese ad applicare le norme europee sull’obbligo di raccogliere in modo differenziato i rifiuti tessili. Fondato lo scorso agosto e ora ufficialmente svelato, Re.Crea, il consorzio per la sostenibilità dei rifiuti tessili, nasce sotto il coordinamento della Camera Nazionale della Moda Italiana e dalla sinergia tra Dolce & Gabbana, Max Mara Fashion Group, Gruppo Moncler, Gruppo Otb, Gruppo Prada ed Ermenegildo Zegna Group.
Il progetto nasce sotto la stella della sostenibilità, con l’obiettivo di lavorare per la gestione dei prodotti del settore tessile a fine vita e per promuovere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni di riciclo innovative. “Ringrazio i brand che con generosità continuano a fare sistema su un tema cruciale per la nostra industria – ha dichiarato Carlo Capasa, presidente di Cnmi -. La gestione dell’intera vita dei prodotti è misura del senso di responsabilità che ogni produttore deve avere dal momento in cui crea un capo. È bello che dai grandi marchi dell’alta qualità associati a Cnmi parta un messaggio che sarà centrale per il futuro della moda”.
La Toscana, con la città di Prato, si aggiudica il ruolo di pioniera del riciclo tessile italiano candidandosi a diventare la sede del primo textile hub d’Europa per un investimento complessivo di 18 milioni di euro che beneficia anche delle risorse del Pnrr.
Sempre in Toscana, a Scandicci per l’esattezza, verrà alla luce Zerolab, l’hub dedicato al riciclo creativo della pelle. I dati del rapporto del 2021 “Italia del riciclo” pubblicato dal Mite e l’Ispra parlano chiaro: i rifiuti tessili smaltiti, censiti ufficialmente, sono stati circa 480mila tonnellate lo scorso anno di cui 284mila tonnellate sono i rifiuti industriali della filiera tessile pre-consumo mentre i rifiuti urbani post-consumo sono 146mila tonnellate ed è soprattutto qui che si gioca in larga parte la partita per la conversione della filiera della moda in un sistema più sostenibile e meno impattante.