Erede del saper fare della moda artigianale made in Italy, e ancor più Made in Roma, Luigi Borbone architetto ma stilista, come gli piace essere chiamato, ha appreso l’arte di fare abiti da sua nonna, prima mannequin delle Sorelle Fontana e poi sarta affermata negli anni della Dolce Vita e fino agli anni ’90. Nel 2012 fonda la Maison Luigi Borbone con le idee chiare: proporre la sua visione di un’estetica contemporanea caratterizzata dall’eccellenza dell’esecuzione e dalla continua ricerca di lavorazioni artigianali per continuare a realizzare quella sintesi di tradizione ed innovazione necessaria ad un’industria creativa che costruisce il senso della bellezza.
Come mai alta moda e non prêt à porter?
Ho sempre respirato l’aria della sartoria e il rapporto diretto che c’è tra creatore e cliente. Vedere realizzare un abito che hai nella mente e trasportarlo i 3 dimensioni su un corpo mi affascina, ogni volta che realizzo un capo mi emoziono.
L’alta moda mi permette di realizzare appieno il mio ideale di donna: una donna romantica amante del futuro e attratta dalle sfide.
Come nascono le tue collezioni?
Ogni volta mi sembra di essere in teatro: vedo camminare i miei capi e se capisco che c’è un inizio ed una fine vuol dire che l’ispirazione è giusta. In generale sono ispirato dall’arte in tutte le sue forme. Certo, vivendo a Roma per me è più facile. È una città ricca di stratificazioni: l’arte pagana, il cristianesimo, il rinascimento, il razionalismo, Fellini, Rossellini, Pasolini, Anna Magnani. Dopo le prime suggestioni, parlare con la mia collaboratrice e le mie sarte porta dalla semplice visione alla realizzazione delle idee.
Quale verbo riassume il tuo lavoro?
Osare.
Cosa c’è dentro un capo Maison Luigi Borbone?
Tradizione, ricerca, femminilità e anima! Sia mia che delle mie collaboratrici.
Quali volumi preferisci?
Più che di volumi parlerei di scelta rigorosa dei tessuti che permettono di unire le mie linee geometriche: pulite sinuose e fluenti.
Perché ti sei dedicato solo alla tua linea e non hai cercato un rifugio sicuro?
Ho conosciuto molte persone, e ho ricevuto delle proposte, ma mi piace la mia libertà e la struttura flessibile della mia azienda.
Difficile avere un brand proprio di fronte ai grandi marchi?
Non è facile, soprattutto dopo tutto quello che è successo e sta succedendo nel mondo. I miei capi hanno un costo importante perché la qualità non è a buon mercato, ma offro un servizio completamente diverso da quello dei marchi consolidati negli anni ’80; le clienti si relazionano con me in prima persona e posso trasferire loro tutta la visione di come le vedo nel loro total look.
Luigi dimmi: che cos’è per te il made in Italy?
La parola stessa: creato, fatto in Italia, da mani sapienti che hanno appreso la tradizione e che sanno oggi interpretarla in modo contemporaneo.