Storie di Bellezza

Nata nel 2015 dall’incontro del regista Nicola Abbatangelo, con l’imprenditore Marco Di Antonio per raccontare storie di bellezza, nel 2016, in co-produzione con rai cinema, Moolmore realizza “beauty”, un cortometraggio musical fantasy in costume, il cui set ricostruisce in studio una Londra immaginaria di fine ‘800. Beauty è interamente girato in lingua inglese, con cast britannico, in presa diretta, ed è storicamente il primo film italiano mixato con la tecnica Dolby Atmos. Marco Di Antonio ci parla delle passioni presenti e delle sfide future.

 Moolmore, azienda italiana che punta su interventi di valore. In che senso?
Siamo partecipi di un mondo in cui si conosce il prezzo di ogni cosa, ma si fa fatica a comprenderne il valore. L’equilibrio di domanda e offerta, infatti, non fornisce un orizzonte di senso su cui proiettare il significato delle proprie scelte, siano esse individuali o sociali. Alla Moolmore abbiamo cominciato dalla fine: l’innovazione nei contenuti e la qualità trasversale sono attributi/declinazioni della bellezza che intuiamo come compimento della nostra esistenza.

Detta così sembra facile. Ma concretamente, cosa fate?
Per esempio, raccontiamo l’essenza di un capolavoro di Raffaello attraverso lo sguardo di uno scrittore russo del ‘900, calato nei panni dell’uomo delle pulizie di una fiction originale prodotta completamente da noi. E se fosse un prodotto? O un’azienda? O un’istituzione? Un processo educativo? Comunicare in modalità inedita il valore che è all’origine di ogni azione umana al fine di renderlo percepibile quale fonte di senso e meccanismo di crescita individuale e collettiva può ben rappresentare la nostra passione. Così gli eventi che siamo in grado di concepire e realizzare, le iniziative di education ed entertainment che progettiamo e costruiamo trovano profonde radici nella multidisciplinarietà delle esperienze dei partner e nella vocazione a raccontare la bellezza che è alla base del successo di ogni realtà, economica, culturale o sociale.

La storia. Parliamo di come siete arrivati e perché.
Crediamo che tutto nella vita sia il frutto di un incontro. Così anche Moolmore è nata da un incontro provvidenziale. Metti una sera a cena – organizzata per discutere un’opportunità nel settore scolastico – un giovane regista che vuole parlare al mondo di…bellezza e un imprenditore in cerca di un progetto educativo volto alla comprensione ed alla valorizzazione dei talenti: perché non osare nell’immaginare un’azienda di produzione capace di esplorare nuovi territori e scoprire nuovi sentieri nella creazione di progetti e prodotti di valore? Nel percorso che ci ha consentito di scoprire i talenti del giovane regista, abbiamo messo a fuoco, non senza fatica, diversi ambiti in cui i nostri sforzi di innovazione autentica avrebbero potuto essere utilizzati per fornire contributi di valore. La produzione di film, su cui abbiamo concentrato inizialmente le nostre energie, ci ha permesso di sperimentare idee e processi originali per raccontare la realtà.

Obiettivi per il futuro: quali orizzonti state “ammirando”?
Guardiamo con passione al destino di chi erediterà questa terra. Questa consapevolezza ci spinge sul terreno dell’educazione e della comunicazione, due mondi con grandi potenzialità da scoprire e valorizzare a beneficio di soggetti economici e gruppi sociali, realtà produttive private ed istituzioni pubbliche.

Cos’è per te il “Made in Italy”?
Quando cerco di cristallizzato in una parola quelli che suscita in me il lemma “made in Italy”, mi imbatto nel termine apparentemente neutro di “armonia”. L’accento si sposta dal “produrre” al “connettere”, selezionando gli elementi appropriati e collocandoli nella giusta relazione tra loro. Nel “fare” italico ravviso la tensione artistica (la radice ar- è la stessa in armonia), lo sforzo di unire, il potere simbolico, la capacità di dare compimento ad un’opera complessa grazie alla connessione proporzionata di aspetti diversi e non immediatamente percepibili come meravigliosamente complementari. Non si tratta di un semplicistico processo di contaminazione, vestito al giorno d’oggi dei nobili panni dell’innovazione: dietro l’armonia di un gesto produttivo semplice all’apparenza è nascosta la complessità della ricerca e della cura di dettagli che nutrono la propria natura con l’originalità di tradizioni sociali e culturali antiche. Grazie alla sedimentazione dell’agire individuale e del sentire collettivo agisce e si consolida in maniera sorprendente quella forza catalizzatrice che definiamo “creatività”. A me piace pensare che si tratti di una forma di “connessione” con la natura profonda della nostra storia, sulle tracce dell’armonia a cui tutti, inconsciamente, tendiamo.

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Roberto Ugolini

Una carriera nel private banking per poi approdare al food, italiano e di qualità. Roberto Ugolini, dopo 25 anni trascorsi in Asia, torna a Roma