Piero Manzoni torna a casa

In occasione dei 60 anni dalla morte e i 90 dalla nascita, il lavoro dell’artista – uno dei più importanti del Novecento – arriva nel Museo della Stampa di Soncino, in provincia di Cremona, dove Piero era nato nel 1933.

 

Organizzata dalla Fondazione Piero Manzoni di Milano e dalla Pro Loco di Soncino, la mostra “Relazioni (im)possibili” espone, accanto agli Achrome, alle Linee e alla Merda d’artista, anche lavori di artisti delle generazioni più recenti che, in modi diversi, hanno proseguito nel solco concettuale tracciato da Manzoni.

E i nomi sono importanti: Gianni Caravaggio, Fabio Roncato, Liliana Moro, Andrea Francolino, David Reimondo, solo per citarne alcuni. Curata da Demis Martinelli e da Rosalina Pasqualino di Marineo, l’esposizione cerca di fare emergere, in modo ovviamente indiretto, quel “sangue manzoniano” che scorre nelle vene degli artisti ospitati e che prende anche la forma di una maggiore libertà che i curatori hanno lasciato nell’interpretare questa relazione. Con il risultato di avere opere molto diverse, di proporre ai visitatori una varietà di strade possibili – o impossibili, come suggerisce il titolo – che partono dalla lezione di Piero per arrivare all’oggi. La mostra resterà aperta fino al 1° ottobre.

 

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