Marco Sonzini, il cuore italiano dei Rolling Stones

Hackney Diamonds‘, il nuovo album dei Rolling Stones, ha un cuore italiano. L’ingegnere del suono che ha lavorato con gli Stones al loro primo disco con materiale inedito dopo 18 anni, in uscita il 20 ottobre, è infatti Marco Sonzini, classe 1984, nato a Piacenza e trasferitosi nel 2009 a Los Angeles, per quello che doveva essere un corso di specializzazione di 10 mesi. Marco è diventato ormai un punto di riferimento per gli artisti italiani e internazionali che registrano musica in California. Sotto le sue dita, sono passate le 12 tracce del disco, registrato in varie località sparse per il mondo, tra cui gli Henson Recording Studios di Los Angeles e i Metropolis Studios di Londra. La sua passione per la musica risale all’infanzia, stimolata dalla famiglia con il regalo di una chitarra, a 7 anni.

Nato a Piacenza, diploma in chitarra classica al conservatorio di Piacenza e si laurea in Scienza e tecnologia della comunicazione musicale a Milano. Dopo la laurea, decide di approfondire e perfezionare la sua preparazione nell’epicentro mondiale della produzione musicale e nel 2009 si trasferisce a Los Angeles con un visto di 10 mesi per seguire un corso intensivo per audio engineer alla Los Angeles Recording School.

Grazie all’incontro con il produttore-cantautore Saverio ‘Sage’ Principini, che gestiva lo studio dove Vasco Rossi teneva le sue sessioni di registrazione a Los Angeles, comincia a lavorare agli Speakeasy Studios, ed il suo nome comincia a circolare nel ‘giro che conta’ della musica italiana e internazionale. Nel 2017 passa agli Hollywood’s A&M Studios, lo studio dove è stata registrata ‘We are the world’, ed entra nella lista degli ingegneri del suono ‘on call’, quelli che gli studi chiamano quando hanno bisogno di specialisti”. In una di queste ‘prestazioni a chiamata’, 2 anni fa, fa un altro incontro decisivo: alle 11 di sera, lo chiamano chiedendo se fosse disponibile immediatamente, va in sala di registrazione e scopre che la chiamata era per Elton John, per quello che sarebbe diventato il duetto con Stevie Wonder ‘Finish Line’. Quella notte conosce il produttore Andrew Watt che lo chiama ad entrare nel suo gruppo che lavora per la gran parte delle superstar statunitensi. Tanti i sogni già realizzati, ma Marco Sonzini ne ha uno ancora nel cassetto, legato al suo passato da chitarrista: lavorare con Eric Clapton, il suo idolo fin da bambino.

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