La moda maschile italiana nel 2022 ha evidenziato una performance positiva sui mercati esteri, proseguendo con la tendenza favorevole che si era già registrato nel 2021. Come indicano i dati Istat, l’export relativo al periodo gennaio-dicembre 2022 ha messo a segno un incremento a doppia cifra del +24,7% sul 2021, per un totale di circa 8,9 miliardi di euro. Anche l’import ha palesato un aumento double-digit, +43,9%, passando a 7,0 miliardi di euro. È quanto rileva il rapporto “La moda maschile italiana nel 2022-23 / Preview” redatto a cura del Centro Studi di Confindustria Moda per Sistema Moda Italia e reso noto alla vigilia di Pitti Uomo 104 che debutterà domani a Firenze. Con riferimento agli sbocchi commerciali, il rapporto sottolinea come sia le aree UE sia quelle extra-UE si siano rivelate favorevoli per il comparto, crescendo rispettivamente del +25,6% e del +24,0%. Il mercato UE copre il 45,4% dell’export totale di settore, mentre l’extra-UE risulta il maggior acquirente, assorbendo il 54,6%. Analogamente, nel caso delle importazioni, dalla UE proviene il 41,4% della moda maschile in ingresso nel nostro Paese, mentre l’extra-UE garantisce il 58,6%. Il Pitti Uomo in arrivo vedrà 825 marchi (per il 41% esteri) esporre le collezioni per la primavera-estate 2024, 140 in più dell’ultima edizione estiva. Lo scorso giugno i visitatori della fiera furono 11mila, di cui circa novemila compratori, quest’anno l’attesa è per numeri decisamente superiori.