Cavaliere della Repubblica, Cavaliere di Gran Croce, Giorgio Armani non è solo un grande creatore di moda e di oggetti di culto; a differenza di molti suoi colleghi, è un uomo d’affari ed un imprenditore di successo come dimostra il fatto che la sua azienda non sia finita nelle mani dei grandi gruppi francesi o dei fondi della penisola araba.
È un perfezionista ed un coraggioso visionario che, negli anni ’80, sfidando la tradizione sartoriale inglese destruttura la giacca e la trasforma nel simbolo delle sue collezioni, conferisce fascino e sensualità al corpo maschile con linee morbide e tessuti leggeri, inventa il greige, veste le donne “in modo femminile usando argomenti maschili” e – prima di chiunque – da voce al fenomeno sociale dello street style parlando alle nuove generazioni.
Come tutti, anche Armani negli anni 80 estende la presenza del marchio in più direzioni con il fenomeno delle brand extension e anche in questo caso la capacità di Re Giorgio di presenziare i vari segmenti è un perfetto esempio di management, perché riesce a trasmettere la personalità e il valore della marca classica a tutte le estensioni di prodotto e di categoria che beneficiano dell’effetto alone.
Michel Parmigiani, invece, non è solo un Maestro Orologiaio. È un Maestro d’arte e di vita che ti accoglie in un mondo fatto di osservazione della natura per giungere alla consapevolezza dell’esistenza del suo fattore trainante: l’armonia. Non è un caso che Michel Parmigiani sia un appassionato studioso di Fibonacci, della successione aurea e di Ф (Phi), il numero in cui si condensa la «divina proporzione» di Luca Pacioli tanto che, quando nel 1996 disegnò il primo orologio della Maison che aveva da poco fondato, si ispirò proprio alla successione aurea e alla sua caratteristica unica: se tracciata intorno a un punto centrale, la sequenza di Fibonacci crea una spirale perfetta.
Quindi, ispirandosi alla spirale che la natura disegna sul carapace di alcuni molluschi, Michel Parmigiani disegnò il Toric, il suo primo orologio. Una cosa che, forse, non tutti sanno è che siamo “programmati” da madre natura non solo per riconoscere ciò che è in rapporto aureo, ma anche per innamorarcene, perché gli oggetti che la utilizzano hanno un grande equilibrio estetico. Una musica dal forte impatto emotivo si definisce armonica, e per esaltare la bellezza di un oggetto o di un individuo si parla di armonia delle forme. Dall’incontro tra questi due grandi ricercatori della bellezza non poteva non nascere un tributo all’armonia.
Nel 2021 il Gruppo Armani ha firmato un accordo di collaborazione con Parmigiani Fleurier per la creazione di una serie limitata e numerata di modelli di alta orologeria per la collezione Giorgio Armani Fine Watches in vendita esclusivamente in selezionate boutique Giorgio Armani nel mondo. Una collaborazione, quella tra le due Maison, basata su una visione condivisa della precisione e della ricerca del bello come espressione di un valore senza tempo da cui nasce Giorgio Armani 11, la nuova collezione di segnatempo unisex in edizione numerata con fase lunare e movimento automatico, che prende il nome dal numero civico della storica sede in via Borgonuovo ma che è anche il giorno di nascita di Giorgio Armani e che rappresenta il perfetto equilibrio tra l’estetica del designer italiano e la tradizione manifatturiera della maison svizzera.
Chi conosce Parmigiani Fleurier, non può non riconoscere il tratto del Maestro nel design della cassa di forma e nella pulizia formale del quadrante con indici a bastoni ad eccezione dell’11 in cifre arabe e delle lancette. Un connubio che si arricchisce dei tratti caratteristici dell’estetica di Armani: dalle impunture al logo ad ore dodici che riprendere l’etichetta posta all’interno delle giacche, ma anche le lancette affusolate ed eleganti come ago e forbici. Il modello, che monta un cinturino in pelle, è declinato in tre materiali e cinque varianti: in acciaio, con quadrante blu e grigio, in oro rosa con quadrante avorio o grigio, ed in oro giallo con quadrante nero. Una collezione, questa, che esprime eccellenza estetica, artigianalità, qualità senza compromessi e la sperimentazione di un nuovo linguaggio realizzativo per oggetti destinati a durare per sempre.